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LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE.

1824.

TOMO DECIMOQUINTO

FIRENZE

AL GABINETTO SCIENTIFICO E LETTERARIO

DI G. P. VIEUSSEUX

DIRETTORE E EDITORE

TIPOGRAFIA

DI LUIGI PEZZATI.

MDCCCXXIV

N.° XXXXIII. Luglio, 1824.

OSSERVAZIONI SOPRA DUE DISSERTAZIONI INTITOLATE

1. Saffo ed Alceo in un antico vaso greco di terra cotta. Vienna 1821. f. con figure.

2. Notizie intorno a Saffo di Ereso pubblicate dal sig: cav: A. de Hauteroche. Parigi presso DondeyDupré 18.22. 8. con una medaglia.

Autore della prima dissertazione è il ch. sig. Antonio Scieinbeichel direttore dell' Imp. Museo delle antichità in Vienna. Nella facciata accanto al frontespizio si presenta in forma minore dell' originale la protome del vaso trovato già in Girgenti, dove lo acquistò il sig. direttore per l' Imp. Museo di Vienna. Alla fine del libro sono quattro tavole. Nella prima è rappresentata in grandezza originale fino a metà del petto la figura d'Alceo; e nel modo istesso quella di Saffo nella seconda. La terza ci mostra in grandezza minore tutta la composizione della prima parte del vaso, cioè due figure intiere, che si riguardano; una virile a sinistra dello spettatore con lunga barba, e con cetra e plettro; ha scritto sopra la testa in greci caratteri antichi ΑΛΚΑΙΟΣ Alcaeus. L'altra feminile a destra ugualmente con cetra e plettro, e vi si legge ne'medesimi caratteri ΣΑΦΟ Sapho. Fra mezzo alle due figure è scritto a perpendicolo ΔΑΜΑΚΑΛΟΣ Damakalos. Nell'ultima tavola sono le altre due figure intiere, virile e muliebre, dipinte nella parte opposta del vaso, minori dell' originale; si riguardano esse pure, coronate di ellera; tenenti nelle destre un vaso come in atto di mostrarselo; nelle sinistre un ramo. Presso alla bocca hanno scritto ΚΑΛΟΣ.

Il chiaris. sig. Scieinbeichel leggermente, e colle note idee parla dell' origine e dell'uso di questi vasi; ed appena mostra di essere al fatto delle dottrine proposte dal sig. Creuzer, ed illustrate co' monumenti dal sig. cav. Francesco Inghirami nell'opera sua De'monumenti etruschi, o di etrusco nome, e di quanto fu scritto da altri recenti scrittori.

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La parte, che il sig. Scieinbeichel prende a trattar con calore sono le due figure di Alceo e di Saffo, e si compiace di averne trovati i veri ritratti; specialmente quello della celebre poetessa Saffo nativa di Mitilene nell'isola di Lesbo ; il ritratto della quale è stato creduto finora incerto e contrastato.

Il sig. cav. Allier de Hauteroche pubblicando un 'inedita medaglia greca in rame di terza forma con testa dell'Imp. Commodo e l'iscrizione ΑΥ. ΚΑΙ. ΚΟΜΜΟΔΟΣ. r. testa muliebre con capelli legati dietro in un ciuffo e l'iscriz. ΣΑΠΦΟ ΕΡΕΣΙ; si propone di metter fuori di dubbio la distinzione di due Saffo celebri: una da Mitilene poetessa; l'altra da Ereso bellissima meretrice, e amica di Faone; ambedue dell' isola di Lesbo, e confuse. in una sola conosciuta e celebrata per la Saffo mitilenea. Il Sig. Allier de Hauteroche sulle tracce del famoso Visconti, e col suo nuovo monumento tratta certamente la questione con molta sagacità e dottrina. Io mi propongo di aggiungere delle osservazioni per vie più ventilar l'argomento.

L' esistenza d'una Saffo da Ereso, e l'attribuzione a lei degli amori per Faone, e del salto Leucadio, non meno che alla Saffo mitilenea, furono cose ignote agli antichissimi scrittori, per quanto può dedursi dal profondo silenzio, che ne tengono quelli che giunsero a noi da Erodoto fino a Menandro, il primo, e solo sino al tempo di Strabone, che facesse memoria degli amori faoniani della Saffo mitilenea.

Erodoto infatti parlando a lungo di Saffo poetessa da Mitilene in Lesbo, non dice verbo da dedursene che gli fossero noti gli amori di lei per Faone, e molto meno che egli conoscesse l'esistenza d' un'altra Saffo da Ereso celebre per avventure amorose e per l'arte meretricia. Ermesianatte, Antipatro di Sidone, Pinto, Tolomeo Efestione (il quale nella sua storia del salto leucadio tace affatto d'una Saffo da Ereso) ed altri antichi storici e poeti non fanno parola nè dell' amore della Saffo mitilenea per Faone, nè del salto da lei fatto a Leucade per tal cagione; e molto meno mostrano d' esser loro stata nota un'altra Saffo da Ereso a cui fossero attribuite quelle vicende amorose; dal che vuol dedursene e che a' tempi loro non conoscevasi altra Saffo celebre, tranne la sola mitilenea, e che gli amori per Faone e il salto Leucadio non erano a lei attribuiti.

Fin qui andiamo daccordo con i fautori dell'esistenza di due Saffo celebri, una di Mitilene poetessa famosissima; l'altra da Ereso meretrice di grandissima rinomea, amica di Faone, e che fece il salto Leucadio; volendo essi che sia stata di tre secoli posteriore alla prima, e che le avventure della eresia fossero poi confase con quelle della Saffo di Mitilene; sicchè di due che furono, se ne facesse una sola dai poeti, specialmente da Ovidio, e dagli altri scrittori che senza esame, ed in buona fede seguitarono l'opinione corrente, accreditata la confusione da scrittori di nome. A stabilir dunque la differenza d' età delle due Saffo ragionano in sostanza così i critici, che oggi voglion distrigar questo nodo, massime il celebre Ennio Quirino Visconti nella sua Iconologia greca:

Saffo da Mitilene visse, a detto di Erodoto, sotto il

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