Parnaso italiano ovvero Raccolta de'poeti classici italiani [ed. by A. Rubbi] 56 tom, Volume 281787 |
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Alcandro alcun alfin allor altrui Amor anco arda Argante armati arme Armida audace avea Baldovin Boemondo campo CANTO DECIMO CANTO QUINTO CANTO SESTO CANTO SETTIMO cavalier ch'a ch'è ch'in ch'io che'l ciel Circasso Clorinda consiglio d'alto desio destra destrier dolce duce Dudon e'l ferro fero feroce fiede Franchi fugge furor genti Gerus GERUSALEMME GERUSALEMME LIBERATA Goffredo gran grida Guelfo guerra guerrier indi intanto invitto Ismeno l'ajuto l'alma l'altro l'arme l'ira l'opre lieto loco LXVI LXXI LXXVI medesmo merto mille mira mortali morte mostra mura nemico notte novo occhj omai Pagan Palestina parla passo pensier percosse periglio petto piaga piè pio Buglion poscia pregio pugna puote Quinci Quivi ragion re Norvegi regno Rinaldo sangue scudo sdegno se'l seco secura sembiante signor sovra spada stuol suon superbo Tancredi tosto turba usbergo vede veggio volgo volto volve XLVI XXXVI
Fréquemment cités
Page 2 - 1 vero condito in molli versi, 2O i più schivi allettando ha persuaso. Così a l'egro fanciul porgiamo aspersi di soavi licor gli orli del vaso: succhi amari ingannato intanto ei beve, e da l'inganno suo vita riceve.
Page 64 - Era la notte allor ch'alto riposo Han l'onde ei venti, e parea muto il mondo; Gli animai lassi, e quei che '1 mare ondoso, O de' liquidi laghi alberga il fondo, E chi si giace in tana, o in mandra ascoso, E i pinti augelli nell'oblio profondo Sotto il silenzio de' secreti orrori Sopian gli affanni, e raddolciano i cori.
Page 272 - 1 collo snoda : Su le zampe s'innalza, e l'ali spande, E piega in arco la forcuta coda: Par che tre lingue vibri, e che fuor mande Livida spuma , e che '1 suo fischio s' oda : Ed or ch'arde la pugna, anch'ei s'infiamma Nel moto, e fumo versa insieme e fiamma. E si mostra in quel lume a' riguardanti Formidabil così l'empio Soldano, Come veggion nell'ombra i naviganti Fra mille lampi il torbido oceano.
Page 37 - ... 1 vede, o non s'avvede. Così fin ora il misero ha servito o non visto, o mal noto, o mal gradito. 17. S'ode l'annunzio in tanto, e che s'appresta miserabile strage al popol loro. A lei, che generosa è quanto onesta, viene in pensier come salvar costoro.
Page 94 - Là sovra il sole, ond' è l' origin vostra, Che meco già dai più felici regni Spinse il gran caso in questa orribil chiostra; Gli antichi altrui sospetti, ei fieri sdegni Noti son troppo, e l
Page 66 - Ali ha ciascuno al core ed ali al piede, né del suo ratto andar però s'accorge; ma quando il sol gli aridi campi fiede con raggi assai ferventi e in alto sorge, ecco apparir Gierusalem si vede, ecco additar Gierusalem si scorge, ecco da mille voci unitamente Gierusalemme salutar si sente.
Page 1 - 1 gran sepolcro liberò di Cristo: Molto egli oprò col senno e con la mano] Molto soffrì nel glorioso acquisto...
Page 195 - ... sensi i suoi dolori, e l'ali dispiegò sovra lei placide e chete; né però cessa Amor con varie forme la sua pace turbar mentre ella dorme. Non si destò fin che garrir gli augelli non sentì lieti e salutar gli albori, e mormorar il fiume e gli arboscelli, e con l'onda scherzar l'aura e co i fiori.
Page 122 - ... o pur le luci vergognose e chine tenendo, d'onestà s'orna e colora, sì che viene a celar le fresche brine sotto le rose onde il bel viso infiora, qual ne...
Page 101 - D'auro ha la chioma, ed or dal bianco velo traluce involta, or discoperta appare: così, qualor si rasserena il cielo, or da candida nube il sol traspare, or da la nube uscendo i raggi intorno più chiari spiega, e ne raddoppia il giorno.