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Ecco apparir Gerusalem și vede, Ecco additar Gerusalem si scorge. Ecco da mille voci unitamente

Gerusalemme salutar si sente.

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ANDREA RUBBI.

It

L secolo decimosesto fu il centro della poesia italiana. Il grand' epico storico ed eroico, cortesi amici, sorge ora in Torquato Tasso Di quest' uomo io vi hò parlato nelle mie lettere proemiali all' Ariosto; ivi ho scritto sull indole della poesia d'ambidue. Qui dirò soltanto, e, come spero, con felice ardimento che il Tasso afferrò l'epica con minori difetti de' suoi emoli antichi e nuovi, e vuol dire con maggior perfezione di tutti. Il solo Virgilio L'avria superato, se avesse ricorretto quel gran poema dell'Eneide. Il nostro Torquato non ha le puerilità, nè le lungherie vuote d'Omero, non L'inugaglianza e la troppa facilità di Camoens, non gli ambiziosi ornamenti di Lucano, non il diabolico di Milton, non l'irreligiosa affettazion di Voltaire, non la cristiana mitologia di Klopstoch. Senza tante irregolarità degli altri epici egli ha mantenuto tutto l'ottimo qua e là sparso nei lor poemi. La scelta dell' argomento, l'intreccio de' relativi episodj, i caratteri sempre conformi, la serietà delle narrazioni animate, le scene commoventi, la saggezza della morale, il decoro e la maestà dello stile; fantasia, ingegno, criterio, dottrina, eleganza, han formato nelle nazioni quel giudizio uniforme del Tasso, per cui gode il primato su tutti i poeti. Lascio ch'egli fu de migliori letterati d'Italia. Le sue lettere, i suoi dialoghi, le sue rime liriche, le sette giornate, l'Aminta già del palesano. Qui considevatelo come capo degli epici. Se gli perdonate quella soverchia attillatura in più d'una delle sue ottave, ch'è forse un bel difetto, ma sempre rimproveratogli dai partigiani dell' Ariosto, voi non avrete in lui che desiderare. Scrisse con entusiasmo, ma cortesse con flemma, direbbe del Tasso il lord Boscommon; la qual massima voleva comune con tutti i poeti.

Voi forse vi attendete, cortesi amici, ch'io parli di quello spirito famigliar di Torquato, e ch' egli dicea di vedere e d'udire. Vi soddisferò allora, che sarà da me intrapresa la storia de' pregiudizj e della credulità degli uomini grandi. Rammentatevi solo che il Tasso ebbe dei momenti d'immaginazione un po' più che poetici, e che io scrivo tra la filosofia del secolo decimo ottavo. Mi vi raccomando.

A

Dello Studio di Padova.

Vendo veduto

per la Fede di Revisione,

ed Approvazione del P. F. Gio: Tommaso. Mascheroni Inquisitor General del Santo Offizio di Venezia nel Libro intitolato: Raccolta delle Opere dei più celebri Poeti Italiani Stampa, ec. non vi esser cosa alcuna contro la Santa Fede Cattolica, e parimente per Attestato del Segretario Nostro, niente contro Principi, e buoni Costumi, concediamo Licenza ad Antonio Zatta Stampator di Venezia, che possi essere stampato, osservando gli ordini in materia di Stampe, e presentando le solite Copie alle Pubbliche Librerie di Venezia, e di Padova.

(

Dat. li 12. Luglio 1781.

(ALVISE VALLARESSO RIF.

(GIROLAMO ASCANIO GIUSTINIAN K. RIF.

Registrato in Libro a Carte II. al N. 86.

Davidde Marchesini Seg.

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