La Gerusalemme liberata, Volume 1G. Gamba, 1817 - 351 pages |
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Alcandro alcun alfin allor altrui Amor anco Argante armati arme Armida Asia audace avea Boemondo Campo CANTO DECIMO Capitan Cavalier ch'a ch'al ch'è ch'in ch'io che'l che'n Ciel Circasso Clorinda consiglio Cristiani crudo desio destra destrier dolce Duce Dudon e'l ferro Egitto Erminia Eustazio fero feroce Franchi fugge furor genti Gerusalemme GERUSALEMME LIBERATA Goffredo gran grida Guelfo guerra guerrier guisa indi intanto invitto Ismeno l'ajuto l'alma l'altro l'arme l'ira lieto loco medesmo merto mille mira mortali morte mostra mura nemico notte novella occhi omai onor Pagan Palestina parla passo pensier percosse periglio petto piaga piè pio Buglione poscia pregio pria pugna puote quì Quinci quivi ragion Re Norvegi regno Rinaldo sangue scudo sdegno se'l seco securo seguir sembiante Signor Soliman sovra spada stuol suon superbo Tancredi TORQUATO TASSO Tortosa tosto turba usbergo vede virtù volgo volto volve
Fréquemment cités
Page 42 - Dubbia era la persona e certo il fatto; venia, che fosse la sua donna in forse. Come la bella prigioniera in atto non pur di rea, ma di dannata ei scorse, come i ministri al duro ufficio intenti vide, precipitoso urtò le genti.
Page 73 - Oimè! bene il conosco, ed ho ben donde fra mille riconoscerlo deggia io, che spesso il vidi i campi e le profonde fosse del sangue empir del popol mio. Ahi quanto è crudo nel ferire! a piaga ch'ei faccia erba non giova od arte maga.
Page 95 - Qui mille immonde Arpie vedresti e mille Centauri e Sfingi e pallide Gorgoni, molte e molte latrar voraci Scille, e fischiar Idre e sibilar Pitoni, e vomitar Chimere atre faville, e Polifemi orrendi e Gerioni; e in novi mostri, e non più intesi o visti, diversi aspetti in un confusi e misti.
Page 43 - ad una morte crede di bastar solo, e compagnia non chiede. Cosi parla a l'amante; e no '1 dispone sì ch'egli si disdica, e pensier mute. Oh spettacolo grande, ove a tenzone sono Amore e magnanima virtute! ove la morte al vincitor si pone in premio, e '1 mal del vinto è la salute!
Page 17 - E ben nel volto suo la gente accorta legger potria: « Questi arde, e fuor di spene »; così vien sospiroso, e così porta basse le ciglia e di mestizia piene. Gli ottocento a cavallo, a cui fa scorta, lasciar le piagge di Campagna 74 amene, pompa maggior de la natura, ei colli che vagheggia il Tirren fertili e molli.
Page 98 - 1 nome suo più si dilati e stenda! Che suoni in altre lingue, e in altri carmi Si scriva, e incida in novi bronzi e 'II marmi? XI XIV Che sian gl'idoli nostri a terra sparsi? Che i nostri altari il mondo a lui converta? Ch' a lui sospesi i voti, a lui sol arsi Siano gl'incensi, ed auro e mirra offerta'?
Page 103 - Mostra il bel petto le sue nevi ignude, onde il foco d'Amor si nutre e desta.
Page 44 - Altre fiamme, altri nodi Amor promise, altri ce n'apparecchia iniqua sorte. Troppo, ahi! ben troppo, ella già noi divise ma duramente or ne congiunge in morte. Piacemi almen, poich'in sì strane guise morir pur dei, del rogo esser consorte, se del letto non fui; duolmi il tuo fato, il mio non già, poich'io ti moro a lato.
Page 2 - O Musa, tu, che di caduchi allori Non circondi la fronte in Elicona, Ma su nel cielo infra i beati cori Hai di stelle immortali aurea corona, Tu spira al petto mio celesti ardori, Tu rischiara il mio canto, e tu perdona S'intesso fregi al ver, s'adorno in parte D'altri diletti, che de
Page 200 - Cibo non prende già, che de' suoi mali solo si pasce e sol di pianto ha sete; ma '1 sonno, che de' miseri mortali è co '1 suo dolce oblio posa e quiete, sopì co...