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Malacoda, nome di Demonio. 21, 76, 79. Malatesta il vecchio, e Malatestino suo figliuo

lo, Signori di Rimini, intesi da Dante sotto il nome di Mastin vecchio, e nuovo da Verrucchio. 27, 46.

Malatestino, tiranno di Rimini, a' tempi di Dante; il quale avea un'occhio solo. accennato. 28, 85. Malebolge, chiama Dante l'ottavo cerchio del suo Inferno, il quale si divide in dieci valloni, dal poeta bolge chiamati. bolgia propriamente è valigia. 18, 1. 21, §. 24, 37.

29,410 Malebranche,

chiama Dante i Demonj che guardano la quinta bolgia, dove si puniscono i barattieri 12, 37. 12; 100. 23 23. 33, 142.

Marcabò, castello su la foce del Pò, non molto lontano da Ravenna, disfatto dalla famiglia da Polenta. 28, 75.

Maremma, tratto di paese tra Pisa, e Siena, lungo la marina, d'aria mal sand, in particolare l'Agosto. 29, 48.

Marrocco, anticamente Mauritania, provincia litorale e occidentale dell'Affrica. 26, 104. Medea, figliuola d'Eta Re di Colco, grandissima Maga. Vedi Favole. 18, 96.

Medicina, luogo nel territorio di Bologna.

28, 73.

Medusa, figliuola di Forco, dio del mare. v. Favole. 9, 52.

Menalippo, Tebano, uccisore di Tideo.

32, 131.

Michele Scotto, famoso Astrologo, e Mago di Federigo II. Imperadore; a cui predisse il luogo e la maniera della morte. di costui si narrano mille prodigj. 20, 116.

Mincio, fiume di Lombardia, ch' esce del Lago di Garda, e mette in Pò. 20, 77. Minotauro, mostro composto di due nature, umana, e bovina. Dante lo chiama infa. mia di Creti. v. Favole. 12, 12, 25. Mirra, figliuola di Cinara Re di Cipri. Vedi Ovidio nel X. delle Trasformaz. dove altre cose di lei si leggono. 30, 38.

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Modite, figliuolo di Artù Re della gran Bretagna, il quale divenuto ribelle del padre, si pose un giorno in aguato per ammazzarlo; ma il valoroso Re, scoperte l'insidie passò da banda a banda il figliuolo con la lancia nel petto si fattamente, che coloro che guardavano, videro passare il sole per la piaga. 32, 61.

Montagna, nobilissima cavaliere, capo di par

te Ghibellina, crudelmente fatto morire da Malatesti Signori di Rimini. 27, 47. Montaperti, luogo di Toscana, dove i Guelfi in numero di quattromila furono tagliati a pezzi da' Ghibellini, per tradimento di M. Bocca degli Abati Fiorentino. 32, 81. Monte di S. Giuliano, detto anche Monte Pisano, posto tra Pisa, e Lucca. 33, 29. Montereggione, castello de' Sanesi circondato di torri. 31, 41.

Montone, fiume d'Italia, il quale scendendo dell' Apennino, corre presso le mura di Forli, e quindi partendo, di là da Ravenna. sbocca nell' Adriatico. accennato. 16, 94. Mosca degli Uberti, o de' Lamberti, nobilissimo cavalier Fiorentino, il quale diede il consiglio che si dovesse ammazzare Buondelmonte, anch'egli uomo principalissimo di quella città, che avendo promesso di prender per moglie una degli Amidei, non attenendo lor la promessa, sposò in vece una de' Donati. L'uccisione del qual giovane introdusse in Firenze le pestilenti fazioni de' Neri, e de' Bianchi con danno gravissimo degli

Uberti. 28, 106.

de' Mozzi (Andrea), Vescovo di Firenze, no

mo macchiato di brutto vizio, il quale fu

da Niccola III. Sommo Pontefice, secon do il Landino, ma secondo l'Abate Ughelli, da Bonifazio VIII. fatto passare dal Vescovato di Firenze a quello di Vicenza. accennato. IS, 112.

NARCIS

N

ARCISSO, bellissimo giovane. v. Favole.

30, 128.

Negri, Neri, fazione in Toscana a' tempi di Dante. 24, 143.

Nesso, Centauro, ucciso da Ercole con una freccia, perchè avendosegli offerto di trasportare sulla sua groppa Dejanira moglie di lui di là dal fiume Eveno, quando fu giunto all' altra riva la voile sforzare. 12, 67, 98. 13, I. Niccolò Salimbeni, ricchissimo giovane Sanese,

ma scialacquatore fuor di misura', il quale fu il primo a condire fagiani con garofani, ed altra maniera di spezierie. 29, 127. v. lo Stricca. Niso, giovane Trojano, amico d'Eurialo I, 108. vedi Virgilio nel 9. dell'Eneida.

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OBIZZO

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BIZZO da Esti, Marchese di Ferrara,
e della Marca d'Ancona, uomo crudele, e
rapace, che finalmente fu ucciso da un suo
figliuolo. 12, 117. gode Ghisola, sorella
di Venedico Caccianimico. 18, 56.
Orlando, Conte d'Anglante, uno de' più va-
lorosi Paladini di Carlo Magno. 31, 18.
Orto. chiama Dante la città di Siena Orto,
dove s' appicca il seme d'ogni vanità. 29, 129.

PAGANO

P

AGANO (Mainardo) accennato per lo
leoncello azzurro in campo bianco portato
da lui per insegna. 27, 50.

Palladio, picciola statua di Pallade, la quale
gelosamente si custodiva nel castello di Tro-
ja per la sicurezza di quella. Ma Ulisse
introdottosi con artifizio, la rubò, e portol-
la nel campo de' Greci, i quali poco dopo
espugnarono la città. 26, 63.

Paris. E' incerto, se Dante voglia intendere
Paride Trojano, figliuolo di Priamo, e ra-
pitore di Elena, notissimo nelle favole; o

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