8 > tore da lui certamente non mai penetrato ; come appare dalla sua traduzione? Non è dunque Dante il duce del Parnaso Italiano perchè fu il primo che poetò lungamente tra noi. Anche Cecco d' Ascoli fu suo contemporaneo Ma chi conosce il suo poema l'Acerba? Anche il Boccaccio che fu a Dante vicino, detto versi a migliaja. Ma chi dirà mai il Boccaccio poeta? Dante ha il primato, perchè è il fonte d'ogni nostra sapienza poetica. La sua cantica dell' Inferno è la più nobile, Veneratene gli alti misteri. Alcuni vorrebbono i commentarj, altri gli argomenti. Io escludo gli uni e gli altri. Debbo cercare la brevità, e fuggir l'ingombro. Quanto ai primi, poche parole non bastano ; ed eccovi una mole immensa, per cui i letterati s'offendono, per cui le donne sbadigliano e le donne ancora anno a legger Dante ; il quale per altro avrà un Indice suo proprio. Quanto ai secondi, vi può piacere una non so quale incertezza, che vi resta nel leggere il canto, quando non ne sapete l'argomento. L'uomo gode d' intendere da se medesimo senza interprete, e di trapelar nell'oscurità senza guida. Questo è dono dell' amor proprio, da cui non posso credervi immuni, cortesi amici, perchè so quanto siete virtuosi: e mi vi raccomando. C. Dall'Acqua seul. Vedi la bestia per cu' io mi volsi: DELL' INFERNO N CANTO PRIMO. El mezzo del cammin di nostra vita Ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, Dante T. 1. I'non so ben ridir com’i'v'entrai ; Ma po' ch'i' fui appiè d'un colle giunto, Che m'avea di paura il cuor compunto, Che nel lago del cuor m'era durata Si che 'l piè fermo sempre era 'l più basso; Temp'era dal principio del mattino: Che venendomi 'ncontro a poco a poco Quando i'vidi costui nel gran diserte, Qual che tu sii, od ombra od uomo certe. Figliuol d'Anchise che venne da Troja, Poichè 'I superbo Ilion fu combusto, Ma tu, perchè ritorni a tanta noja? Perchè non sali-il dilettoso monte Ch'è principio e cagion di tutta gioja? Or se'tu quel Virgilio e quella fonte Che spande di parlar sì largo fiume? Risposi lui con vergognosa fronte. Oh de gli altri poeti onore e lume, Vagliami 'l lungo studio e 'l grande amore Che m'an fatto cercar lo tuo volume. Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore: Fu se' solo colui da cu' io tolsi Lo bello stile che m'ha fatto onore. Vedi la bestia per cu'io mi volsi: Ajutami da lei, famoso saggio, Ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi. |