DE PRESENTI DISCORS I. SONETTO Rdir m'affranca, e timor mi ritira, E'l cor, che gloria ad acquistarsi aspira, Tal ch' io tra queste due possanze uguali Di pensiero in penfier bensì n' afcendo, E al fin giungo, obliati i defir frali, Anton Maria Biscioni DE DELLE LODI I DI AGOSTINO COLTELLINI ORAZIONE DI ANTON MARIA SALVINI Detta da effo nell' Accademia degli Apatifti l'Anno MDCLXXXXV. ESSENDO APATISTA REGGENTE SAL VINO SALVINI S FRATELLO DELL' AUTORE. Pag. 1. AREBBE questo giorno, nel quale la memoria fi rinnovella del noftro fempre riverito Padre, fondatore di noftra Accademia, Agoftino Coltellini, per me, che tanto lo ftimai, e l'amai, e per tutti quelli, che al nome di lui fono devoti, giorno pieno di duolo, dilutto, e di confufione; fe alla memoria del medefimo non foffe la gloria dell' Accademia degli Apatifti infeparabilmente congiunta. Non fi può adunque defiderare con dolore il Coltellini, mentre più che mai e prefente ne' fuoi figliuoli Accademici; ne è ragione, che fi pianga fecondo la legge degli altri, mentre l'Accademia, che era, ed è, e farà una stessa cosa con lui, por- Pag. 2. tando eternamente in fe fteffa la fua nominanza, e la fama, e il grido ftendendone in tutta la lunghezza de' fecoli avvenire; quella Accademia, io dico, da effo con giudiciofa, e forte maniera fondata, non folo appreffo il fuo paffaggio all' altra vita a falda, ma viva, e fresca, e rinvigorita non lafcia luogo ca fentirne la mancanza, anzi ne riftora ampiamente con non Difc. Accad. Tom II. mai A mai mancante confolazione la perdita; talchè il Coltellini pud a buona equità da noi pretendere ciò, che Ennio Poeta di fe pretefe, vietando a chichefia l'onorarlo con lagrime, e il fargli i funerali col pianto, rendendone tofto il motivo perciocche egli più che mai vivo andava volando per le bocche degli uomini. Tralascinfi adunque i convenevoli dolorofi, ed ogni forma di cirimoniofo pianto fi tolga via: poichè, fiami lecito l'efclamare: Viva è l'Accademia degli Apatisti: vivo è adunque il Coltellini. Ora io, rapprefentandomelo come vivo, e confiderando, che tutto il fondamento del viver noftro, ed ogni buona morale dee effere indirizzata al bene comune; che non fiamo nati a noi fteffi folamente, ma agli amici, alla patria ; e che a ciaicheduno la natura ha imposto un tale determinato personaggio, ed una particolare figura da rappresentarfi nella scena di questo mondo; e che quegli in fomma, che più degli altri fa conoscere ciò, ed aggiustasi agli ordinamenti del Cielo, fi può dire veramente felice; io veggio, avere avuta di quefto il noftro Coltellini chiara, e fplendida intelligenza, ed averlo con molta fua gloria praticato. La diftinzione dell' uomo dagli altri animali è il vivere in una razionale focietà, in una civile comunanza; e chi per quella poffiede maggiori prerogative, quegli è degno filofofo che è lo fteffo, che ftudiofo, e amico di fapienza; e filofofo non oziofo, e femplice speculatore di cofe lontane, e che non ci toccano sì dappreffo, ma di cofe vantaggiofiffime, e proprie, cioè Pag. 3. filofofo politico. Nè altra fu l'inchiesta de' Pittagorici, non altro cercarono i favj tutti dell'antichità, ed i filofofi più rinomati, e più fublimi, che ordinare il tutto al pubblico bene. Un uomo di quefta forta, cioè d'antichi, e buoni coftumi, o vogliam dire, un faggio filotofo politico avere goduto noi a' dì noftri nella perfona del noftro per fempre memorando fondatore Agoftino Coltellini, ad onore di noftra patria, e a gloria del noitro fecolo, brevemente m'accingo, Accademici virtuofiffimi, e benigniffimi afcoltatori, a dimostrarvi. Non vi ha cofa, che faccia più fiorire le città in felicità, e in riputazione, quanto l' avere i fuoi cittadini bene allevati . E gli antichi ordinatori di leggi in niuna altra faccenda impiegarono più di fenno, e di vigore, quanto nel bene incamminare, indiriz zare, e condurre la tenera etade; la quale, a guifa delle piante fresche e novelle, quella piega prende, che a principio fe le dà, e per tutta la vita ordinariamente conferva quell'indirizzo che che l'accorto politico agricoltore le comparte. Platone maeftro e Principe d'ogni fapere, feguendo le veftigia de' più rinomati legislatori nelle fue leggi, e nella fua Repubblica, volendo fare un modello d'un aggiuftato governo, s' affatica principalmente intorno alla buona e bella educazione de' figliuoli; poichè fcorgeva ottimamente, che dal buono generale coftume a i cuori gentili a buonora apprefo, e per tempo imbevuto, dipendeva il ben effere degli ftati; nè gran fatto allora abbifogna la diftretta feverità delle leggi, che l'amore alla virtù ne alletta a feguirla, e le buone affuefazioni, fotto la fcorta dell' onore, bene fempre operare ne configliano. Come poi quefto amore alla virtù foavemente s' inftilli, e l'animo s' accoftumi a godere di ciò ch'è bello, ed onefto, ed a fchifare e ad abborire il contrario; gli esempi degli eguali, e i conforti de' maggiori il dimoftrano, che a ciò fare fono acconciffimi. Quindi le virtuofe, ed innocenti gare, e l'onorate emulazioni ne nafcono: e i giovanili petti folleticati dal bello amore della gloria, e da nobi- Pag. 4. le vaghezza e defio d'onore prefi ed infiammati, ad ingegnofe imprefe s' accingono; incontrano volonterofi i cimenti; non degnano la fatica; non isfuggono la pena; anzi fembra loro lieve ogni pefo, dolce ogni affanno, caro ogni fudore, che per la virtù, e per la riputazione fi foftenga; e fatti da i buoni fucceffi, e dal favore, che, fecondo la teftimonianza di Quintiliano quella etade accompagna, forti, ed animofi; non fi ftancano di feguire la intraprefa magnanima loro carriera, con piacere de'loro padri, che quindi ne concepifcono belle fperanze, con applaufo de' cittadini. L'ozio allora, pefte, e rovina delle città, il quale colla fua infidiatrice dolcezza tentava d'ammaliare l'incauta gioventù, dalla virtuofa induftria fconfitto, e con fegnalato fuo vituperio fcornato fi fugge; e la lunga fchiera de' vizi, che dietro alla fcorta dell' ozio, occultando fotto la dilettofa apparenza di quello la propria deformità, fe ne veniva a gran paffi; incontra nell'oppreffione dell'ozio toftana fuga, e perdita irreparabile. Ora di questi beni, per li quali le città salgono in maravigliosa felicità, gran parte, anzi il tutto ( poichè nel principio, come in feme, confifte il tutto) fi dee alle letterate adunanze, all'Accademie. Qui s'impara a ben penfare, e a ben dire; ed al difcorfo, ed alla favella, divine doti, e prerogative fingolari dell' uomo, fi dà convenevole pulitura, e finimento. E dall' udire gli altri, e dal comunicare ognuno i fuoi pensieri, s' accrefce il patrimonio del fapere, e faffi un'ammirabile cumulo di A ij dot E. dottrina, e ciafcuno in particolare diviene ricco- non folamente di quello, che colla fua fatica ha guadagnato, ma di tutti quei tefori ancora, che altri trovarono, fenza che a quelli per ciò un minimo ne venga tolto, o reftino della loro gloriofa poffeffione fpogliati. Perciocchè nel fapere avviene come nella luce, belliffima, ed amabiliffima fattura di Dio; la quale, non perchè fi fpanda continuo, e comunicandofi fi diffonda, impoverisce la fua Pag. 5. miniera; e ficcome colui, fecondo Ennio, che moftra ad altri il cammino, è, come fe egli del fuo lume accendeffe ad altri; che, tuttoche ad altri abbia accefo, pure quel lume a lui ancora rifplende; così della dottrina la comunicazione fcambievole è pregiabi liffima, ed utile per ogni parte; e quanto è più aperto, ed espofto quefto te foro, tanto è migliore. Sembriyi di vedere, oSignori, quando nell' Accademie vi portate, un pieno alveare d'api ingegnofe, che dolcemente fufurrando volarono là entro, e tutte d'un medefimo volere affaccendate fi ftanno, intente a formare de i più bei fughi da varj fiori, fenza diminuirgli, infenfibilmente raccolti, un pregiato, foave, ed amabile lavoro. Quindi fi gode, e guftafi dell'altrui fatica faporitiffimo il frutto. Or fe il ritrarre i giovani dall'ozio, peftilenza degli animi, diftruzione delle città, fterminio degl' Imperj, è una opera prudentiffima, elaudabiliffima; dubiteremo noi d'agguagliare il Coltellini noftro a qualfifia politico di fenno, e di prudenza civile fornitiffimo; mentre non ad altro fine l'Adunanza letteraria inftituì, che di ftrappare dalle mani della vile oziofità la bennata gioventù, ed all'opre belle, ed alle occupazioni di fe degne chiamarla? Vedete quegli, che ne'maneggia loro raccomandati riescono a maraviglia, e fanno moftra di loro fenno ed eloquenza a pro del pubblico ? Cominciarono in quefta Accademia. Mirate quegli altri, i quali foftengono le dignità con dignità, talche mettono in dubbio, fe effi a quelle, o quelle ad effi luftro dieno, e fplendore? Di quefto fon debitori in gran parte all' Accademia. E molti di quegli, che con tanta loro gloria e della noftra bella patria furono, e fono nobil parte della famofiffima Accademia della Crufca; principiarono pure in quefta, con fegnalato, per dir così, noviziato, ad apprendere di noftra favella a cogliere il più bel fiore per poi, annoverati nell'altra, potere effere, fecondo il titolo che quivi il noftro fondatore poffiede, veramente adorni. SemiPag. 6. nario coltiffimo è quefta infigne Accademia di belle piante, le quali trasferite in varj terreni, felicemente allignano, e fanno prova. Da quefta ufcirono varj prodi uomini letterati, che il mondo |