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grafia locale, per la rettificazione delle carte già esistenti, rispetto ai monti, ed ai fiumi, e per la più accurata cognizione dell'Armenia turca, e del paese dei Curdi. Altri francesi sigg. Vidal, Carlo Guys, Jouannin, Callier, Stamaty 1' italiano Paolo Emilio Botta, figlio del celebre storico, un belgio sig. Le Turc, ed un austriaco maggiore Prokesch, hanno pure dato ragguagli molto interessanti di questa porzione principale della Monarchia ottomana.

Per la Caldea, oggetto d'un vistoso premio della Società di geografia in Parigi, è comparso, nel 1829 in Londra, un Viaggio interessantissimo fatto a piedi nel 1827 dall'inglese capitano Roberto Mignan, nel quale si leggono aneddoti curiosi molto, ma che in genere non accrescono gran fatto le cognizioni positive già somministrate da' precedenti viaggiatori.

XII. RUSSIA ASIATICA, e SIBERIA. Al solo nominare questa immensa regione ci si appresenta l'idea delle preziose scoperte quivi fatte dal sullodato sig. barone de Humboldt, e dai valorosi suoi compagni di viaggio sigg. Rose, ed Ehremberg, segnatamente nei monti uraliesi, e nella Siberia meridionale, dove scoprirono miniere di diamanti, e di parecchii preziosi metalli. Già li aveano colà preceduti i sigg. Ledebour, Meyer, e Bunge, siccome nelle altre parti australi di quei medesimi monti aveano già fatta messe amplissima di fatti corografici nuovi e peregrini, li sigg. Hoffmann, e Helmersen; mentre altre scoperte di non minore peso vi andavano facendo i sigg. Hansteen, Ermann e Dowe. Infrattanto fu, sul principio del 1831, scoperto, a caso, da un contadino del distretto di Bielozersk, una miniera di smeraldi, quaranta sei miglia distante all' oriente da Jekaterinemborgo.

Il sig. Dobell ha pubblicato un Viaggio al Kamtsciatka, e nella Siberia orientale. Ma egli è soprattutto nelle provincie del Caucaso dove la corografia ha fatto nel triennio scorso i più rimarchevoli acquisti. I monti di Ararat, e di Elbruz sono stati visitati, e misurati dai sigg. Parrot, Engelhardt, Kupffer, ec. e quelli di Mqinvari o Kazbek, e Galga, che appena si conoscevano di nome, sono attualmente nel numero delle meglio esaminate del globo. Ai sigg. Parrot ed Engelhardt poi siamo singolarmente debitori d' una livellazione del paese situato fra il Mar-nero ed il Caspio, come pure di alcune dottissime osservazioni intorno l' abbassamento di quest' ultimo mare, pubbli cate, poco fa, nei nuovi Annali dei viaggi dai sigg. Eyriès, la Renaudière, e Klaproth. Ciò che risulta di fatto da queste osservazioni si è, che il livello del mare Caspio è attualmente a 54 tese di Francia inferiore a quello del Mar-nero. In quanto al monte Elbruz, si sa ora precisamente, per le misure del sig. Vichnewski, astronomo dell' Accademia delle scienze di Pietrohorgo, che l'altezza verticale della sua vetta orientale sopra il livello dell' oceano atlantico, è superiore di 2688 piedi francesi, o 873 metri, a quella del monte Bianco in Europa. Dopo l' Elbruz il monte più elevato del gruppo caucaseo, è quello di Ararat, che misura quasi 5500 metri sul livello del mare. Al sig. Kupffer poi si debbe specialmente la pubblicazione, nel 1830 a Sampietroborgo, del Viaggio da lui, e dai sigg. Lenz, Meyer, e Ménétriès quivi fatto nell' anno precedente, che ci somministra le più esatte notizie che abbiamo della geognosia, del clima, del magnetismo, e del livellamento barometrico del suolo, di quella montuosa, e poco conosciuta regione.

Del rimanente sanno i nostri leggitori, che l'ultima guerra fra la Turchia e la Russia ha procurato in quelle parti all' ultima di quelle Potenze il possesso di tutto il littorale del Marnero, nella Guria, dal fiume Kuban fino al porto di San Nicolò, colle fortezze di Anapa, e Poti, ed una parte del pascialicco di Akhiskha, od Akhalzik nella Georgia, compresavi la sua capitale, e la fortezza di Akhalkalaki, di cui il nome trovasi stranamente storpiato in quello di Khallnalick nelle edizioni francesi del Trattato di Andrinopoli. Questo accrescimento di territorio è di sole 340 leghe quadrate; ma i vantaggi politici dei nuovi possessi sono della più grande importanza.

Nel tempo intanto che le operazioni militari procuravano in queste parti cognizioni nuove alla geografia, i lavori pacifici di alcuni missionarii cristiani tendevano, altrove, a farci conoscere le steppe dei Calmucchi nel governo di Astrakhan, e nelle vicine contrade della Tataria, delle quali si leggono ottimi rag. guagli in un Viaggio presso alcune orde di quei tatari, pubblicato l'anno passato a Londra dal sig. Zwick, missionario moravo.

XIII, ZAGATAI, O TATARIA. Poche cose veramente positive sonosi risapute spezialmente delle parti centrali, ed orientali di questa regione, dopo le notizie somministratene dai viaggiatori inglesi Moorcroft, e Davis. Tuttavolta dai viaggi del sig. barone de Humboldt, e dei suoi bravi compagni, molte notizie peregrine ci sono pure pervenute delle provincie situate intorno ai fumi Jaik ed Irtisce, ed al mezzodi dei monti uraliesi, e soprattutto delle steppe dei Kirghisi, e del curioso ed ampio lago salato di Elton, dove il sale si accumula in cristallizzazioni di

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smisurata grandezza, che la chimica non ha potuto ancora analizzare, In lingua russa poi, tradotte dal cinese, sono state a Pietroborgo pubblicate, dal succitato arcimandrita sig. Giacinto Bitsciurinski, due ottime Descrizioni di alcune parti della Tataria, cioè una del Turchestan orientale e della Dsongaria, e l'altra della Mongolia, nello stato in cui attualmente si ritrovano.

Ma in difetto di notizie veramente positive abbiamo avuto per la geografia fisica, e l'orografia di questa pressochè totalmente incognita regione dell'antico continente, preziosissimi rag guagli nella succitata recentissima opera del sig. barone di Humboldt, intitolata: Frammenti di geologia, e climatologia asiatiche. Dalle informazioni da lui raccolte, e dalle considerazioni ch' ei ne deduce, resulta, che la parte centrale, ed interna dell'Asia non forma già nè un immenso nodo di montagne, ned un altipiano continuato; ma ch'è bensì intersecata, da levante a ponente, da quattro grandi sistemi di montagne, che hanno influito manifestamente nelle mosse, e nelle migrazioni dei popoli. Sono questi: 1.o l' Altai, che all' occidente si termina nei monti dei Kirghisi; 2. il Thian-cian, 3.o il Kuen-lun, e 4.o la doppia catena dell' Imalaja. Se si volesse indicare i tre altipiani situati fra queste diverse catene, per la posizione di tre laghi alpigni, si potrebbero scegliere quelli di Balkasce, di Lop, e di Tengrì, che corrispondono esattamente agli altipiani della Dsongaria, del Tangut, e del Tubet.

Il gruppo di Altai attornia le scaturigini dell' Irtisce, e del Kem, o Jenisseia. Al nordeste si congiugne coi monti di Jablonnoi-Khrebet (catena delle mele); all' occidente procede sotto i nomi di Uluc-tag, Alghinskoe-Khrebet (l' Alghidin-tsano delle nostre carte). Il grande Altai si unisce col Thian-cian, o Cordigliera celeste; nel picciolo però s'incontrano le sommità più elevate del gruppo.

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La parte più elevata del Thian-cian è celebre sotto il me di Bokda-oola, il Bogdo di Pallas. Il Thian-cian poi, si dirige al levante verso Barkul, ed al sudeste di Hami si abbassa tutt' ad un tratto, e si adima a livello del deserto elevato di Gohi, o Sciamo. Verso il ponente fila verso Samarcanda, separando le sorgenti del Sihon da quelle dell' Amù. Al sudeste della catena trasversale di Belur, si protende sotto il nome di Kodgend, e preso poscia il nome di Ak-tag, o monte bianco, si perde finalmente nelle pianure ondulate, dove incomincia il grande avvallamento di terreno, che circonda il lago Aral, ed il mare Caspio.

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Cotesta catena di Belur, formando tre nodi rimarchevolí, congiugne i gruppi dell'Imalaja e del Kuen-lun col Thian cian, e colla catena secondaria, che si denomina Alatau. Questi monti di Belur sono aspri, ed impraticabili; per due sole forre possono, dai tempi più remoti, attraversarle gli eserciti, e le ca

rovane.

Il sistema di Kuen-lun incomincia al ponente da Tsung-ling (monte delle cipolle) reso tanto illustre dal fù sig. Abele Rémusat, nella sua dottissima Istoria di Khotan, provincia dove la civiltà indiana, ed il culto di Budda penetrarono cinque secoli prima di arrivare al Tubet, ed al Ladak. Il Kuen-lun si ricongiugne colla catena trasversale di Belur, in un angolo del globo più di qualunque altro poco conosciuto. L' altipiano del Khorasan che si protende verso Herat, sembra essere piuttosto una continuazione del sistema del Kuen-lun, che un prolungamento dell' Imalaja. E debb'essere appunto nello spazio aperto fra questi due gruppi, che il fiume Indo riesce a scendere dal picciolo Tubet verso il Pendgiab, ed il mare.

L' Imalaja, che separa le valli del Sirinagur o Gherwal, di Nepaul, e del Butan, da quelle del Tuhet, sembra d'altronde formare, verso il ponente, una sola massa coll' Indu-koh, ed il Tsung-ling; della quale massa i giganteschi punti culminanti del Tsciumalari, Dhavalaghiri, e Djavahir sono i picchi più alti finora misurati del globo. Non si conoscono per anco esattamente i limiti dell' Ima laja verso il levante; ma si può, per modo di provvisione, riguardare la vallata del Bramaputer come la sua estremità orientale: se tuttavolta non vogliasi prolungarlo fino alla Cina, ed all' isola di Formosa. In quale caso le sue due estremità sarebbono volcaniche: all'occidente il picco di Derrawend; all' oriente il Fi-nan-mi-cian, ed il Ho-nan, sempre coperti di neve. Tutta l' Asia centrale presenta vestigia recenti dell'azione del fuoco sotterraneo; e si conosce difatto colà uno spazio, o superficie volcanica di oltre quarantamila miglia quadrate di estensione, e distante da mille a mille dugento miglia dal mare. Là si stendono i quattro territorii montuosi di Pe-cian, di Ho-tsciù, dell' Urumtsi, e di Khobok, ai quali conviene aggiugnere l'Aral-tubé, monte conico, ed isolano, situato nel lago Ala-kul, ed ancora ignito nei tempi storici.

Da un altra parte ha pure fatto la geografia positiva dell' Asia centrale un prezioso acquisto pei diversi Itinerarii raccolti dal sig. barone de Humboldt; regalo imprezzabile da lui fatto alla scienza, e che ci fa misurare, e scorrere parecchie grandi linee nel cuore di quell immenso continente. Di cotesti Itinerarii alcuni ci conducono, dal nord al sud, dall' Altai fino all'Imalaja, facendoci visitare successivamente le provincie al settentrione del Thian-cian, e quindi al di là di quelle montagne i paesi di Kaschgar, e di Yarkend, onde arrivare al Tubet. Altri ci menano da Semipolatinsk alle rive del lago Ala-kul, e del Lilé nel paese di Guldgia, con farci passare a traverso i monti Celesti, rivedere di bel nuovo il Kashgar, e pervenire a Samarcanda , e nella Buccaria. Altri finalmente ci fanno viaggiare fino a Taschkend in sulle sponde del Sir. I quali rimarchevoli Itinerarii hanno acquistato un nuovo pregio mediante le annotazioni dal sig. Klaproth aggiunte alla bell' opera del sig. barone di Humboldt.

XIV. TUBET, E BUTAN. Anche quivi dobbiamo al testè nominato arcimandrita sig. Bitsciurinski le migliori notizie, che nel triennio siano a noi pervenute. La sua bella Descrizione del Tubet tratta da documenti cinesi, è stata trasportata, e fatta di pubblica ragione in francese dal testè nominato sig. Giulio Klaproth, che ha pure dato, nei Nuovi annali dei viaggi, una buona Notizia di H'lassa, città capitale del Gran Tubet, e residenza del famoso Dalai-Lama, il quale ha pure un palazzo o convento di diecimila stanze a Pobrang-Marbo, cioè, città rossa, sul monte Marbo-rì, o Monte rosso, una delle cime di quello di Bótala. Ma ben altra speranza ci si appresenta di conoscere appieno questa interessante regione, la più elevata del globo, dove, i Bailly, i Langlès e consorti pretesero di avere ritrovata la culla dell'uman genere, quando ci sarà sortito di ottenere in Europa i resultamenti delle dotte, e laboriose investigazioni quivi fatte dall'ungherese medico sig. Csoma di Körös, per molti anni residente nella parte occidentale, cioè nella città di Zangle del Ladak, e che ha fatto uno studio singolare della lingua, e della letteratura tubetana. Il francese viaggiatore sig. Gérard, che lo incontrò due anni sono, nel convento di Kanum, della provincia di Kanavar, in sulla riva settentrionale del Setledge o Sutledge, al nord dell' Imalaja, ha fatto un pomposo elogio dei suoi talenti, e meriti scientifici, e già l' Antologia vi fece eco nel suo quaderno 88. Le ultime notizie c'informano ora, che un anno fa il sig. Csoma fosse giunto a Calcutta, per quivi pubblicare una grammatica, ed un dizionario tubetano, ed inglese. L'anzidetto sig. Gérard, tanto benemerito della geografia dell' Imalaja indiano, ci ha fatto conoscere buona porzione del Ladak, o picciolo Tubet, già visitato, sette od otto anni sono,

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